I Personaggi del Viaggio

Il visitatore potrà conoscere i vari aspetti dell’emigrazione grazie anche ai racconti di viaggio di 13 lucani, effettivamente esistiti, che hanno lasciato la propria terra natia per raggiungere nuovi luoghi nella speranza di vivere una vita migliore.
Attraverso un passaporto dotato di codice a barre si verrà associati ad uno di questi personaggi e si potrà scoprire la sua realtà, la sua famiglia, le ragioni alla base della partenza, e la storia del suo viaggio, il suo inserimento nel Nuovo Mondo, i successi e gli insuccessi personali e familiari, nel quadro più complessivo del fenomeno migratorio – non solo italiano – dell’epoca. “Un itinerario fisico ed emozionale", nella conoscenza di una pagina importante della storia del nostro Paese.

Alcuni dei nostri personaggi:

ANTONIO CILIBRIZZI [1910 – 1998] (Anthony Cilibrizzi) – origini: Anzi (PZ); condizione di partenza: figlio di allevatori; destinazione: Cleveland. Antonio inizierà la sua esperienza americana come “sciuscià” e strillone per le strade di Cleveland; studierà duramente e diventerà avvocato, sindaco di Cleveland e Ministro dell’Istruzione, della Salute e del Welfare durante il governo Kennedy.


CANIO PATERNO’ [1878 – 1946] (Charles Paterno) – origini: Castelmezzano (PZ); condizioni di partenza: figlio di impresari edili; destinazione: New York; Charles si laurea all’età di 23 e diventa medico, successivamente abbandonerà la carriera per dedicarsi all’impresa familiare, investe danaro ed energie nel mattone sino a diventare uno dei più grandi costruttori edili di New York. Tutt’ora viene ricordato per l’Hudson View Gardens, per Casa Italiana, che ha ospitato per decenni la Paterno Library e per le cinque “torri” di Castle Village viste dal fiume Hudson.


ROSITA MELO [1897 – 1981] – origini: Rionero in V.re (PZ); condizioni di partenza: figlia di sarti; destinazione: Montevideo/Buenos Aires. Rosita viene ricordata per essere stata una delle più grandi compositrici di Tango Vals Boston e per aver scritto “Desde el Alma” all’età di 14 anni; brano ancora oggi suonato dai più grandi artisti di tutto il mondo.


GIUSEPPE STELLA [1877 – 1946] (Joseph Stella) – origini: Muro Lucano; condizioni di partenza: di buona famiglia, viene mandato a Napoli a studiare al liceo. A 18 anni si imbarca per l’America e si afferma come medico. Ma non tarda a rendersi conto che la propria vocazione è un’altra: l’arte figurativa. Studia con artisti importanti. A partire dal 1905, Stella inizia a pubblicare i suoi disegni sulla condizione difficile degli immigrati. Nel 1906, il suo dipinto The Old Man (“Il vecchio”) viene esposto nella Society of American Artists di New York e due anni dopo a Pittsburgh, a illustrare i quartieri industriali.


FELICIA MUSCIO [1867 – 1938] – origini: Oppido Lucano; condizioni di partenza: di umili origini; sposa, agli inizi degli anni ’90 con Vittorio Sciaraffia Saluzzi e nel 1893 hanno una figlia, Rosa. Subito dopo, Vittorio, come molti altri paesani emigra in America. Felicia affronta un viaggio di oltre settanta giorni, dal paesino lucano alle valli cilene, oltre la cordigliera delle Ande, per raggiungere il marito ad Iquique. Attraversa le Ande su un mulo, con la bambina in braccio per tutta la cordigliera delle Ande. Questo il percorso compiuto da Felicia. Un viaggio epico che ad Iquique è ricordato anche da un monumento: un mulo con in groppa una donna e una bambina.


NICOLA SANTO [1889 – 1965] – origini: Lauria; condizioni di partenza: frequenta scuole elementari e medie a Lauria, ma si trasferisce a Napoli per gli studi universitari di ingegneria. Pedagogista e accademico italiano naturalizzato statunitense. Si interessa di radiotelegrafia, sulle orme di Guglielmo Marconi. Da Napoli, Nicola viene chiamato a Parigi da un amico che gli assicura la possibilità di sistemarsi nei lavori connessi allo sviluppo delle nuove tecnologie di comunicazione e lì incontra Alberto Santos Dumont, pioniere dell’aviazione. Nicola Santo inizia così a collaborare con Santos che lo invita a seguirlo in Brasile, nel 1915, a guerra mondiale ormai scoppiata. Qui il Santos ha l'incarico dal Ministero della Guerra di costruire, presso Santa Cruz, un hangar per dirigibili che Nicola Santo trasforma in una grande e moderna officina di montaggio dei velivoli e dalla quale esce il primo aereo costruito in Brasile.


LEONARDO COVIELLO [1887 – 1982] (Leonard Covello) – origini: Avigliano; condizioni di partenza: pedagogista e accademico italiano naturalizzato statunitense. Nel 1890 suo padre emigrò in America lasciando la moglie e i tre figli al paese. Sei anni dopo, nel 1896, la famiglia poté finalmente riunirsi a East Harlem, New York. Contro ogni difficoltà, riuscì a farsi valere negli studi, vincendo una borsa di studio al liceo che dal 1907 al 1911 gli permise di frequentare la Columbia University e di laurearsi. Nel 1913 fu assunto come insegnante di francese alla DeWitt Clinton High School. Nel bilinguismo e biculturalismo vedeva il mezzo per facilitare la transizione dei ragazzi da immigrati a cittadini integrati senza separarli dalle loro comunità o cultura nativa, anzi suscitando in loro l'orgoglio delle proprie radici.


PIETRO CRISTIANO [1924 - 2010 ] – origini: San Fele; condizioni di origine: giovanissimo, vive le difficoltà della Basilicata al tempo di guerra e quelle del secondo dopoguerra. Con la nascita del secondo figlio, Leonardo, nato nel 1951, e con la crescente difficoltà a sbarcare il lunario con una famiglia che si allarga, che Pietro prende la sua decisione: emigra. Accetta il contratto come minatore in Belgio nell’ambito dell’accordo italo-belga che garantisce l’invio di 50.000 italiani in contingenti di 2.000 persone al mese. Lavoratore volenteroso e scrupoloso, diviene delegato sindacale, con il tempo corrispondente dal Belgio dell’INCA-CGIL e poi membro del COMITES (Comitato degli Italiani all’Estero); si occupa della famiglia, promuove solidarietà in miniera, nel movimento sindacale e viene incontro ai bisogni dei compaesani che arrivano in Belgio, arrivando a ospitare intere famiglie in casa sua.


FILOMENA IACOVINO [1927-] – origini: Grassano; condizioni di origine: orfana di padre a soli 5 anni, trascorre gli anni della giovinezza con le sorelle Concetta, Teresa e Nicolina, lavorando nei campi. Filomena è incinta quando insieme al marito, decide di rompere gli indugi ed emigrare. Per pagarsi il viaggio vendono parte della proprietà, caricano i bauli sul carretto e vanno alla stazione di Grassano, per un treno fino a Napoli e poi, il 9 gennaio 1949, parte il lunghissimo viaggio via nave per l’Australia. Pasquale e Filomena arrivano a Fremantle il 25 febbraio 1949. In un primo tempo si stabiliscono nel Sud Ovest dell’Australia a Gnowangerup, un paesino di circa 500 abitanti. Vivono in una fattoria e allevano pecore, da cui ricavano la lana. D’accordo con il marito, aprono il Café of Rover, nel centro del paese, dove la Iacovino mette a frutto la sua grande passione: la cucina. Nei primi anni ’70 l’ultimo trasloco nell’area urbana di Perth e l’ultima avventura enogastronomica di Pasquale e Filomena, la produzione di vino australiano.

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